sabato 17 maggio 2014

Una MAISON è sempre una MAISON

 
 
 
Da molti mesi elaboravo l'idea di appendere le scarpette al chiodo, di dedicarmi ad altro e cercare un alternativo modo per far uscire fuori il mio estro, il lato creativo che fa parte di me e che prepotentemente si impone quando razionalmente mi impongo delle regole e delle priorità che meritano, a parer mio, l'impiego della mia energia.
Presa dalla famiglia, dal mio lavoro e incupita da ciò che mi succede intorno decido ad un certo punto di dedicarmi semmai  a qualche altra forma d'arte: la fotografia la pittura...
Ormai convinta che le torte decorate non possano essere ritenute tali ma una forma di business, e come si sa spesso le regole del mercato ti portano ad accettare compromessi che vanno a discapito del voler fare il meglio, mi rendo conto che è arrivato il momento  di tirarmi fuori poiché tutto questo va oltre il mio modo di vivere la faccenda: divertimento, passione, gratificazione.

Questo è ciò che pensavo fino a qualche mese fa... fin quando all'improvviso e inaspettatamente il mio istinto mi dice di ascoltare una di quelle apparenti solite proposte a cui sono abituata a dire: "no mi dispiace!"
Mi è capitato raramente di ritrovare dall' altra parte gente che sia sulla mia lunghezza d'onda o che comunque si è persa ,con immensa delusione , durante il cammino travolta dagli eventi e perdendo di vista i buoni propositi  con cui aveva iniziato.

Non mi ero sbagliata e da li a poco mi rendo conto che mi viene data un occasione "unica" nel suo genere che si sposa in tutto e per tutto con il mio modo di essere e pensare... la chiave giusta per aprire quella porta che stavo per chiudere definitivamente.




A volte capita di imbattersi in richieste uniche nel loro genere al limite dell'impossibile dove, per riuscire, ci vuole costanza, temperamento e una conoscenza tecnica che passo dopo passo deve precedere qualsiasi scelta soprattutto quando si ha una sola possibilità.
C'è differenza tra chi fa un lavoro seguendo dei tutorial da internet o pseudo corsi da pochi
giorni, e chi invece studia, si informa e da un semplice schizzo su un foglio bianco riesce a ideare
un pezzo unico. 
Bisogna sensibilizzare il consumatore a capire le differenze di approccio e di
come gestire tutto l'iter dall'ideazione alla realizzazione al fine di ottenere il massimo risultato tenendo conto delle caratteristiche delle materie prime utilizzate.


 
 
Questa occasione di lavoro ha sicuramente dato delle conferme a un modo di pensare le cose
che  oltrepassa  i  confini  del  "casalingo"  o  dell'  "improvvisato"  lasciando  spazio ad  un  fare  tecnico­ artistico di persone con un loro percorso formativo e professionale di creator in grado di pensare e soddisfare qualsiasi tipo di esigenza senza deludere le aspettative. 




Ovviamente  non sto  qua  a spiegare  gli incastri  e le modalità  con  cui si  opera in  queste occasioni. 
Un lavoro come questo è sicuramente un lavoro creativo ma in determinate situazioni
è proprio l'unione che fa la forza , unione di competenza ed esperienza nel settore.
Essere designer non significa solamente cambiare la propria denominazione professionale da
un giorno all'altro rendendola più gradevole agli altri o per darsi un tono.
 
Seguire le indicazioni di una maison che vuole e pretende una regola compositiva, un' eleganza e un continuo controllo del manufatto non è una cosa semplice che chiunque può fare (sia dare le indicazioni che metterle in pratica). 

 


 E' stata dura... una vera sfida ma per quel che mi riguarda una grande occasione per crescere.

In questo caso nessuno è venuto  a dirmi quanto colorante utilizzare per ottenere il giusto
impasto, quale  marca e quanta pasta modellabile da utilizzare  cosi come io non sono andata certamente a fare  riferimento alle scelte prese  o alle indicazioni ricevute.
 Come dire... per un attimo la mano propria diventa estensione della mente di qualche altro e all' improvviso tutto ritorna ad essere arte!
 
 È  una  cosa  estremamente  impegnativa,  scappa  l'impazientimento, lo sconforto ma  alla  fine  c'è  la soddisfazione di aver ottenuto una cosa unica nel suo genere, creata per una committenza diversa e che sicuramente non puo' essere chiamata semplicemente " torta".