mercoledì 24 dicembre 2008

Un pacco pieno d' auguri...



...sta arrivando dalla Sicilia!

Speravo che il corriere svolgesse in maniera esemplare il suo compito... ma oggi alle 14 ho appreso che soltanto uno dei miei due pacchi e' arrivato in tempo a destinazione... mi dispiace tantissimo per l'altro, avrei voluto porgere i miei auguri prima di domani!
Avrei voluto ricreare l'atmosfera un po' infantile ma magica di chi attende con ansia Babbo Natale, perche' in fondo la magia e i momenti speciali li creiamo noi... siamo noi a decidere se sentirci vecchi o un po' bambini.
Un modo semplice per sentirmi vicina a due persone lontane ma che stimo tanto, per la loro intelligenza, per il loro modo di essere mamma, donna, amica... perche' ci sono sempre, sanno ascoltare e sopportare i momenti di sconforto altrui... e i deliri momentanei di futili problemi!

A loro, che dedicano ad una persona sconosciuta parte del loro prezioso tempo con passione e sentimento... perche' sono speciali e non hanno la consapevolezza di esserlo... e a tutti voi, auguro un Sereno e Felice Natale!

sabato 13 dicembre 2008

paste di mandorla

Biscottini tipici siciliani, niente di piu' azzeccato a Natale... da smangiucchiare con amici, in un freddo pomeriggio invernale, dopo un pasto.
Le paste di mandorla sono dolcetti che piacciono quasi a tutti, per il loro sapore delicato e per la loro morbidezza vengono considerati dalle mie parti veri e propri "gioielli"della pasticceria siciliana.







La ricetta usata e' quella postata da Anna sul forum Gennarino, la migliore tra quelle fin ora provate.

Ingredienti

1 Kg farina di mandorle
800 gr di zucchero a velo
8 bianchi d'uovo
la scorza grattugiata di un limone
zucchero a velo

Procedimento

Frullate la farina con lo zucchero, la scorza, e le chiare dell'uovo,volendo potete impastare il tutto a mano. Mettete l'impasto ottenuto a riposare x 2 ore circa nel frigo, quindi formate delle piccole S che man mano sistemerete in una teglia coperta con carta da forno. Infornate a 180° x 15 minuti circa (devono restare bianchi). Appena tiepidi spolverate con zucchero al velo e servite.

Per aumentarne la morbidezza ho aggiunto del miele nell'impasto (100 gr. per kg) cosi' come consigliato sul forum.
L' impasto e' venuto abbastanza molle, difficilissimo da maneggiare, mi sono aiutata per dare la forma ai biscotti mettendo zucchero a velo sul piano invece che farina.
Per la farina di mandorle ho comprato mandorle intere gia' spellate e ridotte in polvere con i il frullatore apposito (per caffe') : macinate fresche hanno dato piu' aroma ai biscotti, anche se qualche mandorla amara in mezzo non avrebbe guastato.
Per la forma ho fatto dei salamini sottili, tagliati in pezzi di 4 cm circa e dati 2 pizzichi per dare la forma ad esse.
Ho infornato su carta forno, perche' avevo paura che lo zucchero usato per formare si caramellasse troppo sulla lastra.
Li ho fatti 3 giorni fa' e conservati dentro sacchettini per surgelare chiusi bene in credenza... oggi sono piu' morbidi del primo giorno!
Per la copertura con lo zucchero a velo ho fatto un po' come si fa' con il pandoro: ho agitato tutto delicatamente dentro il sacchetto... sono venuti impolverati in maniera perfetta!

Rimangono morbidissimi per giorni!

lunedì 8 dicembre 2008

Disney cake

Da un mese a questa parte a casa si respira aria tutta Disney!
E per i 7 anni del mio omettino non poteva mancare la torta con i suoi personaggi preferiti... Topolino, minnie, paperino... i personaggi intramontabili della nostra infanzia ma ve li voglio presentare con il loro look modernizzato... tranne Paperino rimasto fedele al suo completo da marinaio che lo caratterizza e lo rende unico nella storia disney!





Sono molto soddisfatta per il risultato finale, anche perche' e' stato davvero difficile... sia per la particolarita' dei personaggi che per la mancanza di modelli da seguire: ho spulciato tutto il web alla ricerca di personaggi somiglianti da prendere come modello ma non ho trovato nulla di soddisfacente!
Cosi' con un giornalino in mano ho preso spunto da immagini... da disegni, credetemi cosa non facile soprattutto per mantenere le proporzioni e per l'accostamenti dei colori.




Una delle maggiori difficolta' tecniche e' stata la struttura di questi personaggi: testa grande, arti esili... impossibile farli stare all'impiedi e soprattutto non deformare la parte sottostante per via del peso di alcuni pezzi.




Spiegato il motivo per cui minnie sta sdraiata... topolino seduto a mangiare il suo panino... e paperino dentro la sua mitica 313!



Il lavoro e' stato diviso in piu' fasi: ogni pezzo e' stato fatto prima di un altro e fatto asciugare seguendo una logica ben precisa... secondo uno schema mentale che mi ero fatta, ponendomi ancora prima di cominciare dei problemi.

E poi altro problema i piccoli particolari che inevitabilmente attaccandoli hanno sporcato la superficie del viso e delle parti bianche...



Tanta fatica ricompensata dalla vocina di Davide che con 2 occhioni verdi e sorridenti mi diceva: "Mamma sai che un po' ci somigliano davvero?"

lunedì 1 dicembre 2008

Christmas cookies


Mancano pochi giorni agli addobbi natalizi, e come per magia le nostre case si dipingeranno di caldi colori tipici del natale.

Proprio l'altra sera parlavo con Antonella... si sempre lei, l'Antonella della focaccia di Paoletta.. grande ideatrice e trascinatrice... (la mente spronatrice del gruppo), e parlando di alberi di natale e decori abbiamo espresso entrambe la voglia di preparare dei biscottini decorativi, rifacendoci alla classica tradizione anglosassone.
E mentre Antonella traduceva ricette in inglese di pan di zenzero e .... io cercavo di fare una cernita per ingredienti e procedimento.
Trovata una ricetta interessante e adeguata ai miei gusti, sono usciti fuori biscottini deliziosi, sia per il loro caratteristico effetto "smaltato" che per il gusto, speziato ma non troppo, con prevalente aroma di cannella.




Interessantissima idea regalo per i piu' golosi e sicuramente un pensiero originale spendendo pochi soldini.




Cosi', munita di colori e scodelline, ho passato un bel pomeriggio con i miei bimbi: incoraggiandoli in questa cosa molto creativa hanno anch'essi fatto i loro biscotti mal riusciti, ma che abbiamo comunque infornato e mostrato al loro papa' la sera... raccontando del nostro "colorato" pomeriggio.

La ricetta e' quella del pan di spezie presa da giallo zafferano, scelta per il procedimento e per gli ingredienti ma apportando comunque delle modifiche: questi biscotti non devono assolutamente cambiare forma durante la cottura. Ho sostituito il lievito con del bicarbonato e ho utilizzato zucchero integrale di canna per conferire un colore piu' scuro tipico di questi biscottini, visto che la ricetta non prevedeva l'uso di melassa... cosa che mi ha fatto notare da Antonella.
Per le spezie mi sono limitata a dello zenzero e cannella.

PAN DI SPEZIE

Ingredienti
500 gr. di farina 00
125 gr. di burro
125 gr. di zucchero di canna
250 gr. di miele
1 uovo grande oppure 1 piccolo+ un tuorlo
un cucchiaino di bicarbonato
10 gr. di cacao amaro
un cucchiaino colmo di cannella
un cucchiaino di zenzero

Procedimento
In un tegame ponete il burro, lo zucchero, il miele, le spezie e fate sciogliere lentamente a fuoco dolce gli ingredienti; mescolando, fate sciogliere completamente lo zucchero, poi aggiungete il cacao amaro e fate raffreddare; unite le uova mescolando per amalgamarle al resto degli ingredienti.

In una ciotola capiente, ponete la farina mischiata e setacciata con il bicarbonato, il sale e aggiungete il composto raffreddato: impastate fino ad ottenere un composto omogeneo e liscio, poi avvolgetelo nella pellicola trasparente e ponetelo in frigorifero per almeno 3-4 ore (potete prepararlo anche la sera prima e lasciarlo in frigorifero tutta la notte).

Decorazione
Per la glassa:
1 albume
200 gr. di zucchero a velo

Montare a neve l'albume e unire pian piano lo zucchero a velo con lo sbattitore alla max potenza.

Dividere la glassa in diverse ciotole e colorare con colori alimentari, ideali quelli in gel.

Chiudere ogni ciotola con della pellicola fino all'utilizzo con della pellicola, considerando che si rapprende all'aria.

Spalmare i biscottini di glassa colorata con un cucchiaino (alberelli) o le parti piu' grandi da decorare, magari rendendo la glassa piu' fluida con un goccio d'acqua. Lasciare asciugare un po' e finire la decorazione con la glassa piu' densa con l' apposito beccuccio da sac a posc o in alternativa con cornetti di carta a cui avrete praticato un piccolo foro.



L' idea di anticipare a fare questi biscottini e' nata in previsione del compleanno di mio figlio.
Avrei comunque voluto regalare ai bimbi invitati alla sua festa caramelle o dolcetti... allora ho pensato che niente sarebbe stato piu' appropriamo entrando nel clima natalizio.



Azzardando con i colori sono riuscita a preparare per loro questi biscottini, che tornando a casa hanno potuto attaccare all'albero conservati in questi appositi sacchettini.
Vi garantisco: sono andati a ruba!


sabato 22 novembre 2008

I biscotti di nonna Anna

Questi biscotti semplici e un po' banali sono i biscotti della mia infanzia.
Spesso nell' apparente banalità delle cose si nascondono grandi sentimenti, e alcune volte basta un profumo o un sapore a farti rivivere delle emozioni che vengono quasi dimenticate, perche' presi a rincorrere il tempo e a risolvere i problemi di tutti i giorni!





I ricordi mi portano indietro all'eta' di 6 anni.
Venerdi' mattina di una calda e torrida estate:
Alle sette del mattino mamma ci veste frettolosamente, colazione, dentini e tutti pronti sul ciglio della porta ad aspettare papa' che ci raggiunge con la speranza di non arrivare tardi a lavoro.
Si parte!
Papa' ci lascia a casa dei nonni e corre in ufficio.
Ad aspettarci le zie e i miei cuginetti... e' una gran festa... saremo almeno 15 persone!
La nonna ha gia' impastato il pane, il forno arde.
Le donne di casa si dividono i compiti.
Come ogni venerdi' una di loro corre al mercatino di quartiere per comprare il companatico che servirà per il pranzo... risate, urla e schiamazzo, il nonno urla... ogni venerdi' per lui, e' un vero scompiglio di abitudini!

La casa dei nonni era una tipica casa patronale siciliana.
Una grande cucina, un enorme camera da letto con tipico lettone alto almeno un metro e con tanto di ganci al muro per la naca, che al tempo cullo' pure mia madre.
Il tetto e' rivestito di canne, pochi mobili.
In un angolo della camera da letto ci stava un lava- mano... oggetto che in quel periodo era presente in ogni casa: un treppiedi che reggeva una bacinella ed una brocca finemente dipinta e sicuramente, uno dei pochi ornamenti della casa.
Come tutte le case del tempo, le uniche 2 camere fondamentali davano su un grande cortile con al centro una cisterna.
Solo dal cortile si poteva accedeva ad altre stanze: la casa del forno, il pollaio, il bagno... gia', se pioveva si doveva andare in bagno con l'ombrello!

Dal cortile partiva una scalinata: conduceva al piano sovrastante... la stanza dove mia madre ed i fratelli dormivano.
E proprio su questa scalinata ed intorno alla cisterna ricordo i nostri giochi: una enorme cassettiera antica svuotata, vestiti super colorati molto in voga negli anni 60 che appartennero a mia madre e alle zie... i nostri costumi preferiti e che mia nonna custodiva gelosamente nonostante fossero tutte gia' sposate!
E poi ricordo una buffetta....
Su questo mobile 3 cose sono impresse nella mia mente:
il pane appena sfornato avvolto in un lenzuolo bianco, una ciotola di terracotta smaltata con delle pere cotte da immergere dentro lo zucchero... e un canestro con dentro dei biscotti ancora caldi:
I biscotti di nonna Anna, protagonisti delle nostre merende.




La ricetta e' quella originale, ingredienti semplici e genuini.
Un biscotto morbido che si inzuppa facilmente nel latte, si conserva bene per giorni visto che si preparava una volta a settimana e in grande quantita' per la colazione di famiglie numerose.



INGRDIENTI
500 gr. di farina 00
250 gr. di zucchero
100 gr. di strutto
100 ml di latte
2 uova
10 gr. di ammoniaca
scorza di limone grattugiata
latte e zucchero semolato per la superficie qb

PROCEDIMENTO
Mettere la farina dentro una ciotola con lo zucchero, le uova, l'ammoniaca, la scorza di limone grattugiata e cominciare ad impastare aggiungendo pian piano lo strutto precedentemente sciolto.
Unire il latte tiepido a filo continuando ad impastare, fino ad ottenere un impasto molto appiccicoso.
Bagnando le mani nel latte formare delle palline poco piu' grandi di una noce e capovolgere dentro un piatto con dello zuchero semolato.
Sistemare su una placca da forno precedentemente imburrata ed infarinata o su carta forno in modo che la parte ricoperta di zucchero stia in alto.
Infornare a 180' per circa 10/15 minuti.

sabato 18 ottobre 2008

Autumn cake



E dopo la mia mamma arriva il turno del mio papa'!
Ottobre il suo mese, e l'autunno mi sembra lo scenario più appropriato per festeggiare il suo compleanno.




Certo che, ultimamente a casa, ho avuto tanti motivi per dare sfogo alla fantasia, e ancora ce ne saranno visto che da settembre a Pasqua ho il calendario pieno di ricorrenze.

In mezzo il compleanno dei miei 2 bambini, il Natale, le loro feste di fine anno a scuola.... L'occasione per mettermi li, ' china sul tavolo, a giocare con i miei barattolini di colori e la mia scatola di latta con aggeggini strani e riciclati non mancano di certo, e se sul calendario non ci stanno non resta che inventarle!
Questo e' un momento tutto mio, torno un po' bambina e mi vedo, con le mani sporche di colore, a modellare questo panetto simile al pongo, il mio gioco preferito da piccola, e poi la calma ed il silenzio intorno a me... mentre i miei figli fanno il loro pisolino pomeridiano, quello e' il mio momento, il momento in cui con il sorriso sulle labbra comincio a pensare, mentre le mani lavorano e creano qualcosa.


Stesse movenze, stessi pensieri, ore con la testa china su quel tavolo: ed ecco uscire fuori un qualcosa... lo poso sul vassoio, mi allontano, lo guardo spostandomi dal tavolo e da diverse angolazioni... spesso soddisfatta sorrido come una bimba che si compiace, altre volte non faccio in tempo e stringo tutto nel pugno della mano per disfare prima che la ragione e la vocina dentro che mi dice "accontentati!" prendano il sopravvento:
qualcosa non mi convince, ore di lavoro strette in pugno ma alla fine mi sono sempre divertita, ricomincio con la grinta e la l'aria di sfida di chi puo' fare meglio!

Il tempo mi passa in un baleno, quando vedo arrivare in punta di piedi la piccola assonnata che dalla cameretta si dirige in cucina, mi guarda e mi dice
"mamma che hai fatto al naso?"
Mi guardo allo specchio avvicinandomi con lei in braccio, ho colore ovunque strisciate e ditate sul viso... ci guardiamo allo specchio, ridiamo!
A quel punto chiudo tutto, il tavolo ritorna sgombero, chiudo dentro la scatola di latta i miei arnesi, sogni e pensieri e torno a fare la mamma!

lunedì 13 ottobre 2008

Tradizione Catanese: Le Rame di Napoli



Questo e' un dolce tipico catanese consumato per le festività dei defunti.
Si tratta di un biscotto dal cuore morbido al cacao, ricoperto da una glassa di cioccolato fondente, delicatamente speziato.
Racchiude in se' un misto di aromi e odori che rende davvero speciale questo biscotto, tanto che chiamarlo biscotto mi sembra come sminuirlo, visto che il sapore mi ricorda tanto la sopraffine torta viennese Sacher!

Vaniglia, cannella, chiodi di garofano e un aroma di arancia mischiati al sapore di cioccolato rendono questo dolce particolare e un prodotto di fine pasticceria, che spesso i Catanesi sottovalutano, anche perché il prodotto negli anni ha perso di qualita' : difficile trovare un biscotto morbido ed equilibrato nel sapore, i biscotti usati per l'impasto sono spesso prodotti di scarto, e le rame che da noi si trovano in questo periodo nei supermercati e forni sono prodotti e distribuiti in maniera industriale.



Non si conosce con certezza ne il luogo di provenienza ne la data esatta, ma una cosa certa e' che i Napoletani non ne hanno mai sentito parlare.

Esistono varie ipotesi sulla loro origine, dal nome dato dal pasticcere Napoli inventore di questa ricetta, ad un atto di stupido vassallaggio che noi Catanesi abbiamo attribuito a Napoli e per fare onore a questa citta' al tempo delle due Sicilie, come spiega il gastronomo scrittore Pino Correnti.

Altra ipotesi, sempre collocata al Regno delle 2 Sicilie sotto l'impero Borbonico, e' che con l'unificazione del Regno di Napoli con il regno di Sicilia venne coniata dal re Carlo di Borbone una moneta con la lega del rame, materiale povero che dovette sostituire l'oro e e l'argento.
Cosi' il popolo, riprodusse in cucina le monete di rame, utilizzando ingredienti poveri.

La ricetta e' stata nel tempo modificata e arricchita con aggiunta di uva sultanina, scorzette di arancia candita, nutella, ma l'antica ricetta prevedeva semplicemente: farina, cacao amaro, zucchero, ammoniaca, strutto e marmellata d'arance.

Era usanza prepararli per le festivita' di ognissanti perche', come da tradizione , venivano regalati ai bambini, i cui genitori spiegavano che fossero i regali portati loro dai parenti trapassati, per essere stati buoni durante l'anno.

RICETTA
Questa che vi propongo e' la ricetta piu' buona mai provata in questi anni, modificata dalla mia mamma.
A mio parere sapore e forma che rispecchiano in pieno il loro "antico" sapore...
La "esse" sopra, disegnata con del cioccolato bianco, per ricordare quelle mangiate da bambina: decorazioni artigianali ormai sostituite da polvere di pistacchi sulla superficie.

500 gr. di farina 00

200 gr. di zucchero

2 uova

75 gr. di strutto (sciolto)

50 gr. di burro (sciolto)

un cucchiaio scarso di miele

1 cucchiaio di marmellata di arance o albicocche

100 gr. di cacao amaro

chiodi di garofano pestati e ridotti a pezzettini

cannella

vaniglia

100 gr. di biscotti secchi (frollini o tipo saiwa)

5 gr. di ammoniaca

latte qb


PER LA COPERTURA:
cioccolato fondente
burro
(Le proporzioni sono 50 gr. di burro per 200 gr. di cioccolato)

Mettere i frollini dentro una ciotola con del latte fino a farli diventare una crema.
Impastare tutti gli ingredienti come per una normale frolla con le mani.
Soltanto alla fine, aggiungere del latte e mescolare con un cucchiaio di legno fino ad ottenere una consistenza simile a quella della crema pasticcera.
Lasciare riposare per circa 1 ora.




Procedimento
Rivestire una teglia per biscotti con della carta forno (i biscotti non vanno cotti sulla lastra imburrata ed infarinata), disporre l'impasto a cucchiaiate distanziando e dando la forma di un ovale.
Cuocere a 150 C' per circa 10/15 minuti.

Lasciare raffreddare.
Fondere il cioccolato con il burro a bagnomaria, deve risultare molto liquido, questo per avere una superficie liscia e in modo che ci sia soltanto un velo di glassa sulla superficie.




Immergere i biscotti capovolti impugnandoli con il pollice e l'indice dentro la glassa, girarli e adagiarli sulla carta per farli asciugare.
Decorare o cospargere con polvere di pistacchi.


Consiglio di dimezzare le dosi: con un kg di farina otterrete tantissimi biscotti (circa 40).
Vi consiglio di mettere giusto un velo di glassa per non comprire il sapore del biscotto e delle spezie!

lunedì 6 ottobre 2008

UNA DOLCE NANNA...


... e' tanti sogni di zucchero per la mia, appena arrivata, nipotina!
Sono diventata zia gia' diverse volte ma e' sempre una grande emozione: benvenuta Giuliana!

Cosi' come per Mattia, mi sono ritrovata a confezionare una torta da portare in clinica in meno di 48 ore!
Penso che l'idea della tortina sia stato un pensiero gradito, piu' di un classico mazzo di fiori che puntualmente va a finire fuori dalla stanza, e nonostante la torta sia anch'essa una cosa che non rimane come ricordo, riesce a strappare un sorrisino alla neo-mamma sconvolta per questo tripudio di emozioni, venendo immortalata e fissata in una foto come un tesoro da conservare, riescendo a riempire la stanza di un ospedale con aria di festa, nonostante l'ospedale non sia il luogo piu' adatto... ma ci sia una giusto evento da festeggiare!


Per questo ho pensato di farcire una torta da colazione, da poter lasciare qualche giorno sul comodino e che non richiedesse l'uso di piattini e forchettine.
Ho usato come base la torta margherita aromatizzata a limone limone, ricetta trovata su un vecchio ricettario e che uso da anni perche' la trovo ottima: umida al punto giunto non richiede necessariamente una farcitura con crema o bagne.

TORTA MARGHERITA


125 gr. di farina 00
125 gr. di fecola di patate
200 gr, di zucchero a velo
130 gr. di burro
6 uova
1/2 bustina di lievito per dolci
un pizzico di sale
scorza gratt. di limone

Rompete le uova separando tuorli e albumi in 2 ciotole.
Montare gli albumi a neve con il pizzico di sale e enerli in frigo fino al momento di usarli.
Sbattere i tuorli con lo zucchero fino ad ottenere una crema spumosa.
Fondere il burro senza farlo friggere.
Incorporate gli albumi alla crema di uova con una spatola con movimenti verticali delicatamente per non smontare gli abumi.
Aggiungere a pioggia le farine precedentemente setacciate con il lievito incorporandole con la spatola e per ultimo il burro fuso sempre con movimenti verticali.
Cuocere la torta in una tortiera di 24 cm in forno pre-riscaldato 160 C. per circa 35 minuti


Una volta raffreddata la torta ho fatto dei fori con uno stuzzicadenti e inzuppato la superficie con sciroppo di limone (acqua, zucchero, scorza di limone e succo messi a bollire) aiutandomi con un cuchiaio.
Ho ricoperto con crema di burro e decorato con la pdz.


E PER LA LUNA SOSPESA? direte voi....
Le piu' attente ai dettagli si saranno sicuramente accorte di quella luna sospesa sulla torta... se proprio vogliamo svelare il retroscena:




Cannuccia trasparente rubata ad un povero succo difrutta, fissato alla luna ormai secca con una fascettina di fondente di zucchero!

martedì 30 settembre 2008

UN PACCO....CON SORPRESA!


Oggi e’ il compleanno della mia mamma e volevo pensarla in maniera speciale!




Cosi’, puntando sulla sua golosita’, ho deciso di preparare per lei un dolcissimo pacco sorpresa il cui contenuto sara’ davvero gradito: doppio strato di crema alla vaniglia e rose di zucchero che rappresentano in pieno la sua delicatezza e dolcezza d’animo!
Stasera cucinero’ per lei perche’ possa sentirsi coccolata e affinché possa capire che l’eta’ non e’ mai troppa per vedere che qualcuno si prende ancora cura di lei!



L’idea nasce avendo fatto per caso una scoperta, che mi ha molto entusiasmata e che mi ha fatto scattare strani meccanismi in testa: difficili da capire per chi non ha la passione per la pasta di zucchero.
Premetto che non ho mai comprato un manuale o libro su questo genere, e che gli strumenti da me utilizzati sono piccole cose di poco valore economico, che trovo per casa e soprattutto in cucina... non sapete quante cose interessanti ci sono intorno a voi senza dover spendere tanti soldi... soprattutto per chi come me fa' queste torte per hobby o per qualche caro e non ne ha fatto una professione!
Facendo una ricerca fotografica su Flickr , ho trovato questi step interessantissimi:
Riso soffiato compressato ed intagliato per poi essere rivestito di pasta di zucchero!
Da qui l'illuminazione e la risposta a tante mie domande.

Fino a qualche tempo fa' pensavo: forse pds ritagliato e rivestito di pdz?
O strutture completamente in
pds?
Ma per alcuni lavori, per quanto tagliato bene il pandispagna non avrebbe mai spigoli perfetti dopo il rivestimento... e poi dovrebbe essere spalmato con crema di burro prima di essere rivestito... troppo pesante, irregolare, difficile da assemblare i pezzi per fare per esempio un castello su una torta!

Alcuni soggetti potrebbero essere fatti completamente in pdz ma per mia esperienza vi dico che ne occorrebbe una quantita' assurda: peso eccesivo.

Quindi le caratteristiche che fanno di questa cosa una scoperta non di poco conto sono: la leggerezza, la regolarita' delle forme, il fatto che la pdz per il rivestimento si attacca benissimo alla superficie, risparmio nelle quantita' di pdz e poi e' tanto buono da mangiare ;-)


Per l'impasto di riso soffiato ho ripescato la ricetta di un vecchio dolcetto tipico americano, che da anni preparo a natale o nei mesi piu' freddi!

Marshmallow crispy squares

1 pacchetto di riso soffiato (bianco o al cioccolato)

2 pacchetti di caramelle marshmallows (300 gr.)

100 gr. di burro

Sciogliere in una pentola il burro a fiamma molto bassa.
Unire le caramelle continuando a mescolare finche' siano sciolte completamente.
Aggiungere pian piano il riso soffiato e spegnere il fuoco.

Continuare a mescolare e noterete che tutto comincera' a filare e ad essere appiccicoso.
Quando caramelle e cereali saranno ben amalgamati trasferire su una placca rivestita da carta forno e quando comincia a raffreddare schiacciatelo con le mani o con un cucchiaio di legno per farlo diventare ben compatto.
Tagliare quando sara' ormai freddo.


Questo e' il disco che poi ho ricoperto con la pasta di zucchero per fare il coperchio.



Per l'effetto carta crespa della pasta di zucchero, con cui ho rivestito la torta ed il coperchio, ho stirato la pasta su carta forno precedentemente bagnata, stropicciata e fatta asciugare.



Per le rose ho usato la classica tecnica ricavando cerchietti con un taglia pasta, assottigliando un lato su una spugnetta aiutandomi con uno strumento arrotondato, che puo' essere il dorso di un cucchiaino o un economico attrezzino per modellare il Das.

Va benissimo una classica spugnetta, senza fori, per lavare i piatti. La spugnetta dara' un effetto "reale" ai petali.


Sempre per l' arte dell' "arrangiamento" vi consiglio di far asciugare le rose dentro i classici contenitori delle uova che solitamente vanno buttati... aiuteranno a mantenere la forma!

sabato 20 settembre 2008

QUANDO UN OGGETTO TI CONDIZIONA LA MERENDA...


Giorni fa' mi aggiravo dentro il negozio in cui solitamente compro i miei arnesi ed ingredienti particolari per dolci, voltandomi, in un angolo della stanza, vidi uno scatolone appena scaricato dai fornitori con dentro questi cosini... mi sono avvicinata e il tizio del negozio me ne mostra uno come se fossi l'unica al mondo a non averlo provato prima!

A dire il vero avevo sempre desiderato di trovare pirottini per muffin molto sostenuti, l'ultima volta li avevo visti dentro una base militare americana dove noi italiani potevamo soltanto gurdare non comprare... una vera tortura!

La particolarita' di questi, come potete notare, e' che sono venduti in unica stecca da 24 pezzi, incastrati dentro una struttura di cartone lungo cui si trovano tratteggi in modo da poter utilizzare soltanto i pezzi che servono!
Molto comodo, soprattutto per il fatto di dover comunque comprare i pirottini che inevitabilmente si dilatano in forno e che devono essere messi necessariamente dentro gli appositi stampi o teglie se si vogliono avere dei muffins dalla forma perfetta.
Il prezzo e' modico: una stecca pagata euro 1,60.
Ideali per i cup-cakes, perche' una volta cotti il cartone circostante viene rimosso via pigiando leggermente avendo come risultato un incarto davvero carino, anche se bianco!

Cosi' da qualche giorno tengo dentro il mio sportellone questo strumentino e dentro la testa la voglia irrefrenabile di provarlo e di fare merenda con un Mr. MUFFIN!
La colpa e' in parte di Grazia, visto che con la sua descrizione mi ha proprio ossessionata con questa ricetta, di cui ignoravo l'esistenza e perche' tra le tante ricette di Paoletta, questa mi era proprio sfuggita!
Certo che se andavo alla ricerca di un risultato perfetto non potevo provare i miei stampi con altro... e cosi' oggi, primo giorno di riposo, dopo una settimana di lavoro fuori casa mi sono messa all'opera e preparata per la famiglia questa deliziosa merenda!

La ricetta:

CHOCOLATE MUFFINS
di Paoletta

INGREDIENTI SECCHI
150 gr. zucchero
200 gr. farina autolievitante oppure 200 gr.m farina e 1 cucchiaino di lievito
1 cucchiaino di bicarbonato
50 gr. cacao amaro

INGREDIENTI UMIDI
5 cucchiai di olio di semi
2 uova
250 ml. panna da montare
8/10 cucchiai di latte (* solo se le uova sono molto piccole...regolatevi voi... io all'impasto ne ho aggiunti due per esempio, uova medie)
vaniglia

INGREDIENTI A PEZZI
120 gr. cioccolato fondente spezzettato a mano grosso quanto i chicchi di caffè.

PROCEDIMENTO
Scaldare il forno a 200 e imburrare e infarinare una teglia da muffins da 12 oppure preparare gli appositi stampini di carta.

Mescolare assieme gli ingredienti umidi e mescolare per amalgamarli. In un'altra ciotola setacciare tra di loro gli ingredienti secchi.
Dopodiché mescolare insieme ingredienti secchi e umidi finché saranno ben amalgamati, ma non eccessivamente altrimenti i muffins risulteranno duri.
Aggiungere alla fine il cioccolato a pezzi.

Versare l' impasto a cucchiaiate negli stampi e cuocere per 15-18 min. finchè non saranno ben dorati. fare la prova stecchino, perchè sono scuri e non si distingue bene quando sono cotti. Spolverare di zucchero a velo.
Far raffreddare su una griglia e servire tiepidi.




Dopo aver rimosso il cartone che sostiene i pirottini




Scartati




Ottimi, direi... superlativi, molto "americani".
Gusto equilibrato, impasto di consistenza perfetta si staccano dall'incarto senza sbriciolarsi!
A me piacciono cosi', senza zucchero a velo sopra...
Aveva ragione Grazina... assolutamente da provare!

mercoledì 3 settembre 2008

IL TRUCCO C'E' MA NON SI VEDE: il pan di spagna



Vorrei dedicare questo post ad un argomento apparentemente banale ma che in campo di torte artistiche merita attenzione poiche' rappresenta una delle parti determinanti per una torta, oltre buona da mangiare, anche bella da vedere.
Mi e' stato chiesto piu' volte di spiegare in maniera piu' dettagliata da come cominciare per creare una torta ricoperta e decorata con pasta di zucchero.
Se parliamo di effetto finale complessivo trovo superficiale parlare soltanto del rivestimento e del montaggio dei soggetti visto che, per questo e per un risultato accettabile, e' richiesto soltanto un minimo di manualita'.
Mi sento inoltre di precisare che le mie affermazioni sono soltanto frutto dell'esperienza, la tecnica utilizzata e' il risultato di deduzioni che, sbagliate o giuste che siano, mi portano sempre al risultato prefisso, quindi nel rispetto dei professionisti, prendetele come tali.

IL PANDISPAGNA SENZA LIEVITO
Tutte le volte fare un pds per me rappresenta uno stress.
Superata la fase in cui mi preoccupavo se si alzasse o meno in forno, adesso mi preoccupa il calcolo preciso della tortiera e delle rispettive uova da utilizzare per avere un pds con delle pareti alte a sufficenza considerando che, per alcuni lavori, nonostante mio modesto parere una torta perfetta ed elegante deve essere alta appena 4 cm farcitura compresa, occorrono pareti molto alte: il pic-nic di winnie e' un esempio.
Con un pds molto basso non avrei avuto la possibilità di attaccare gli alberi.

Ormai tutti sanno che il pds per eccellenza e' quello senza lievito.
Le proporzioni sono 25 gr. di farina e zucchero per uovo ed il trucco sta nel montare le uova con lo zucchero non meno di 20 minuti, perche' l'altezza la sofficita' dipende dalla quantita' di aria incorporata.
A tal proposito vi consiglio, se siete al vostro primo pds, di guardare questo video.
Il pds di Greedy mi sembra perfetto!
Lei usa 30 gr. di farina e zucchero per uovo, e solitamente rispetto queste quantita' per uova un po' piu' grandi (medie) in modo da evitare di di pesarle.


QUANTITA' E DIMENSIONI


6 uova
180 gr. di zucchero
180 gr. di farina
un pizzico di sale

tortiera 29 cm, risultato finale pds di 3 cm.
tortiera 24 cm, pds di 5 cm.


DA COSA DIPENDE LA RIUSCITA DI UN PDS PUR RISPETTANDO LE DOSI INDICATE?
Dopo tanti pds gettati nella pattumiera ho capito tante piccole cose.

1. Le uova devono essere usate sempre a temperatura ambiente: questo per far in modo che raggiungano il massimo volume mentre le montiamo.

2. Le dosi si riferiscono ad uova di 50/60 gr. uno: mi e' capitato di usare uova molto grandi ottenendo un pds senza sapore e crudo al centro.

3. Uova e zucchero devono essere montate per almeno 15/20 minuti finche' "scrivono".

4. La farina va incorporata setacciata in 2 o tre riprese.

5. La tortiera va imburrata in maniera perfetta!
Per evitare accumuli di burro e spigoli irregolari pennellate la tortiera con burro fuso fino
all'orlo: L'IMPASTO IN FORNO SI ALZERA' SENZA SUBIRE ATTRITI SULLE PARETI LI'
DOVE MANCHERA' L' OLEATURA.

6. Personalmente non uso ne farina ne carta forno per la tortiera.
Non amo l'effetto crosta cosi' una volta imburrata la teglia cospargo con del pangrattato molto
fine e bianco : il pds verra' morbido in maniera uniforme.

7. Molti usano la fecola o l'amido di mais insieme alla farina: sicuramente otterrete un pds piu'
soffice ma meno sostenuto per mantenere tutto il peso che queste torte devono sopportare!


TEMPERATURA E TEMPI DI COTTURA
Ricordate: ogni forno ha il proprio carattere!
Dopo anni il mio comincia a fare i capricci e se lo lascio incustodito combina guai!
Non aprite mai il forno prima dei 20 minuti ma se vedete che il vostro pan di spagna si sta colorando troppo, passati i 20 minuti aprite il forno e pigiate con il polpastrello la superficie: prima sui bordi(parte che cuoce prima) e poi al centro.
Se il vostro pds e' gia' molto colorato e fa' il classico rumore di spugna lungo i margini ma pigiando al centro sentite ancora liquido sottostante, allora aprite una fessura di circa 1 cm del forno e finite cosi' la cottura: parte centrale si cuoce sempre alla fine e se lo tirate fuori prima del dovuto otterrete il classico effetto voragine!
Seguendo i consigli di Grazia e sperimentando, ho potuto constatare personalmente che il miglior risultato si ottiene a forno tiepido impostando comunque una temperatura di 160 C'.



LA FORMA PERFETTA
Molte mi chiedono come fare ad attenere torte dalla superficie perfetta.
Il trucco c'e' e non si vede ma ricordate sempre:
QUALSIASI IMPERFEZIONE CHE CERCHERETE DI COPRIRE CON UNA SFOGLIA DI PASTA DI ZUCCHERO VERRA' FUORI DOPO!
Detto questo, e avendolo fissato bene nella vostra mente (dovra' essere la vostra vocina insolente che non vi dara' tregua mentre lavorate! ) mi sento di raccomandarvi di non trascurate mai nessun dettaglio: siate maniacali se come me siete alla ricerca della perfezione e se non vi accontentate di un risultato sufficente!

FASE 1: superficie del pds perfettamente piano e forma perfettamente circolare.
Una volta raffreddato il pds riponetelo capovolto dentro lo stampo in cui l'avete cotto.
Coprite con pellicola e lasciatelo cosi' almeno 24 ore.





Rigiratelo sul vassoio e otterrete un pds di questo tipo




FASE 2: l'intonaco.
Dopo aver farcito con crema il vostro pds (per tagliarlo uso un semplice filo da cucito) ricoprite con la crema di burro:
LA CREMA DI BURRO DOVRA' ESSERE SPALMATA USANDO UN COLTELLO DALLA LAMA LUNGA E LISCIA, IN MANIERA UNIFORME, niente striature, nessun accumulo di crema sui bordi, lati e margini!
Deve essere "bella" gia' cosi'!




Riponete in frigo tutta la notte prima di rivestire: la crema di burro diventera' dura, quasi una crosta.
Questo fara' in modo che durante il rivestimento non si buchi il fondente, non si provochino ammaccature involontarie sulla superficie e far aderire bene la sfoglia sui lati senza arrotondare tanto gli spigoli della vostra torta.

lunedì 25 agosto 2008

IL BATTESIMO DI MATTIA



Ieri il tanto atteso Battesimo del mio nipotino!
Ho lavorato circa un mese per realizzare queste torte: ho fatto prima il mio solito giro sul web alla ricerca di una torta che mi affascinasse, poi con foto in mano ho consultato mia cognata perche' e' ovvio che dovessero piacere pure a lei ed infine siamo giunte ad un compromesso visto che i gusti erano un po' discordanti!
Io tifafo fino allo svenimento per questa, anche se l'avrei fatta tutta bianca, ma poi scoraggiando il suo fiocco giro/torta in azzurro le ho concesso questo tocco di color avorio, che richiama il beige caratteristico della crema di burro: i richiami azzurri avrebbero completamente cambiato l'aspetto della torta e cosi' sapevo gia' sarebbe stata molto piu' elegante!
L'angioletto sulla torta dovrebbe essere quello di una famosa marca di porcellana, che tengo gelosamente in camera dei miei bambini e che ho cercato di riprodurre!




La torta e' alta perche' mi servivano "pareti" : l'altezza doveva contenere raso di stoffa di 2 cm e lo smerlo che la contorna, per questo e' stata farcita con 2 strati di crema al cioccolato.
Sotto la pasta di zucchero di copertura la solita crema di burro.



Per l'autorita' presa, nel decidere autonomamente questa torta, ho dovuto pagare pegno...

Seconda torta: copertura in panna, richiami azzurri e sui soggetti carta bianca!
Un bel prezzo da pagare perche' con i 42 gradi dei giorni scorsi decorare con la panna e' stata un impresa dura!
Diciamo che questa torta potrebbe essere definita : LA TORTA DELLA DISPERAZIONE!
E dopo tanta fatica il risultato non e' stato quello che speravo, parla comunque una pignola nata capace di disfare tutto in un baleno se la situazione non quadra!
Ed ecco il risultato







Non mi spiego ancora come ho potuto decidere di mettere il giro/torta rigido con nastro incorporato: una vera tragedia!
Una torta non puo' essere mai perfettamente circolare; dopo la farcitura e con la panna che si scioglieva tutto si muoveva e si deformava.... a pensare che avevo affermato: "Questa sara' un gioco da ragazzi!"
Le ultime parole famose!
Comunque il risultato e' stato discreto e le scarpette, sempre in pasta di zucchero, adesso sono gelosamente conservate!

Ma non finisce qui...
Il giorno prima sono andata a casa di mia madre per dare una mano per il rinfresco.
Ho scelto di occuparmi di 2 cose... le piu' creative! :)

Sfogliatine per l'aperitivo




Mi sono sentita molto "fornaio"!
Ho arrotolato e infornato sfoglia per circa 3 ore...
Pizzettine, rotolini con wurstel e pate' di olive che poi mi sono divertita a comporre su 4 vassoi cosi' come li vedete: un bel colpo d'occhio ;)

E alla fine cimentata in una cosa mai fatta prima!
Munita di coltellacci e progetto, che gentilmente mi ha fornito la mia omonima MariaLetizia, mi sono recata a casa dei miei... (se mi fermava una pattuglia mi avrebbe arrestata con questi coltelli dentro la borsa).
Ho preso sotto mano un bel cocomero e sentendomi molto artista... to' voglio esagerare... GIOTTO :)...ho cominciato ad inciderlo per avere il disegno sulla buccia.
Inizialmente non sapevo da dove iniziare perche' non avevo istruzioni ma soltanto una foto da riprodurre, poi presa di coraggio ho infilzato il coltellaccio e questo e' ciò che e' venuto fuori da sè...






Dopo tanto stress per la riuscita alla fine mi sono pure divertita!