giovedì 31 dicembre 2009

Un magico 2010!


Questo è l'augurio che mi sento di fare!
Che il nuovo anno possa portare a voi tutti, oltre la serenità in tutti i campi, la realizazzione di tutti i vostri sogni!
Con l'augurio di non perdere mai l'entusiasmo per le piccole cose senza perdere mai di vista i valori più importanti della vita.
Buon anno a tutti!

E per quanto riguarda noi bloggers si apre una nuova stagione:
Spero di ritrovarvi tutti l'anno prossimo con la stessa grinta e spensieratezza!

Da buona siciliana questa sera sulla mia tavola non poteva certamente mancare un dolce a base di ricotta.

Semifreddo alla ricotta


Ingredienti
Per il pandispagna:
3 uova
90 gr. di farina 00
90 gr. di zucchero

Per la crema di ricotta:
500 gr. di ricotta
200 ml. di panna montata
80 gr. zucchero
1/2 cucchiaino raso di cannella

Procedimento:
Preparare il pandispagna sbattendo le uova intere con lo zucchero per circa 15 minuti e unendo la farina setacciata incorporandola con movimenti delicati dal basso verso l'alto.
Dividere l'impasto in 2 teglie di diametro 24 cm (uno strato sottile), foderate con un disco di carta forno.
Cuocere in forno preriscaldato a 180 C' per circa 10 minuti.
Preparare la crema.
Montare la panna e tenerla in frigo.
Sbattere con le fruste la ricotta passata a setaccio con lo zucchero e la cannella.
Unire la panna lasciandone da parte 2 cucchiai che serviranno per decorare la superficie della torta.
Foderate una teglia in cui avete cotto i pandispagna con della pellicola, posizionare il primo disco di pandispagna, la crema e per ultimo il secondo disco.
Coprire con la pellicola e riporre nel freezer per almeno 4 ore.
Capovolgere la torta sul piatto di portata, rimuovere la pellicola, spalmare la superficie con un velo di panna e decorare con polvere di pistacchi e zucchero a velo.
Riporre in frigo fino al momento in cui il dolce verra' consumato.

Piccoli trucchi:
Per una polvere di pistacchi "pulita" e verde brillante passare i pistacchi in forno caldo e spento per circa 10 minuti.
Strofinarli tra le mani in modo da rimuovere la pellicina violacea prima di ridurli in polvere con il mix;
Per far rimare lo zucchero a velo visibile su una base umida leggete qui.

lunedì 14 dicembre 2009

Raccolta di regalini home-made: IL BUCCELLATO


Partecipo all' iniziativa di Paoletta pubblicando questa Idea golosa da mettere sotto l'albero e che fa parte della tradizione Siciliana.

I buccellati sono tipici biscotti preparati con una particolare frolla e ripieni di fichi che in estate vengono fatti asciugare al sole e infilati in fili di spago, formando vere e proprie collane di frutti, che verranno poi conservati per l'inverno in previsione delle feste natalizie.
Dopo aver preparato l'impasto del biscotto, questo viene stirato sottilmente e riempito con i fichi secchi, ridotti in crema sul fuoco insieme ad altri ingredienti.
Una volta farcito, il biscotto viene arrotolato, tagliato a tocchetti o chiuso in modo da formare una caratteristica ciambella, su cui verranno praticati dei tagli laterali come decoro e per far intravedere il ripieno dopo la cottura.
Cotto in forno viene poi decorato con granella di pistacchi, zucchero a velo o frutta candita.

La sua origine e' molto antica, a quanto pare risale al tempo dei romani.
Diverse sono le varianti che riguardano sia la ricetta che la forma, diversità facilmente riscontrabili da una provincia all'altra della Sicilia.
Dicono che il vero sia fatto con un biscotto senza uova cosi' sottile e delicato da sciogliersi in bocca, in realtà io lo preferisco, oltre che per il gusto, perché durante la cottura l'assenza totale di uova fa mantenere al biscotto la forma data inizialmente dando modo di sbizzarrirsi con la pizzicarola, caratteristica pinzetta dentellata che serve per "pizzicare" la superficie del biscotto dando al cucciddatu, ciambella, il classico ricamo dentellato.



Anche il ripieno può cambiare secondo i propri gusti:
Dalla semplice crema preparata con fichi secchi e frutta secca e miele, si passa a qualcosa di più ricco con l'aggiunta di canditi, cioccolato a pezzi, scorze d' agrumi e spezie.

Vi posto la ricetta che preferisco fra tutte quelle provate, considerando che secondo tradizione, alle mandorle da me usate possono essere aggiunte noci e pinoli.



IL BUCCELLATO

Ingredienti per il biscotto
500 gr. di farina00
150 gr. di zucchero
100 gr. di strutto
10 gr. di ammoniaca o 1/2 cucchiaino di lievito per dolci
latte qb per ottenere un impasto morbido ma elastico (circa 1/2 bicchiere)

Ingredienti per il ripieno
500 gr. di fichi secchi
150 gr. di mandorle tostate
150 gr. di uva sultanina
3 chiodi di garofano
un pizzico di cannella scorza di 2 arance grattugiate
3 cucchiai di miele
2 cucchiai di marmellata di fichi
150 gr. di frutta candita o zuccata

Procedimento
Impastare la farina con lo strutto, lo zucchero e l'ammoniaca aggiungendo il latte pian piano fino ad ottenere un impasto morbido ed elastico.
Lasciar riposare per circa 2 ore.
intanto far ammorbidire i fichi secchi in acqua calda scolarli e macinarli finemente.
In una pentola far sciogliere per qualche minuto il miele con la marmellata aggiungendo mezzo bicchiere d'acqua, unire le mandorle la cannella e i chiodi di garofano.
Quando tutto comincia a sobbollire unire i fichi, l'uva sultanina e la frutta candita.
Continuare a mischiare per circa 10 minuti fin quando tutto sarà ben amalgamato e lasciar raffreddare.

Stirare sottilmente la pasta con il mattarello, ricavarne strisce larghe 8 cm circa.
riempire con il composto la parte inferiore della striscia pennellare con del latte e ribaltare la pasta sopra la crema (come si fa con i ravioli), tagliate a tocchetti con la rondella dentellata.

Oppure ricavare dalla pasta un cerchio di almeno 10 cm di diametro a cui avrete praticato un foro centrale in modo da ricavarne una ciambella.
Distribuita sulla ciambella la crema di fichi.
Ricoprite con una fascia di pasta sigillando con i polpastrelli i bordi pennellati di latte.
Perticate sulla superficie dei tagli o pizzicate con l'apposita pinzetta in modo da simulare un intreccio.
Pennellare con un tuorlo sbattuto e infornare su carta forno a 16o C' per circa mezz' ora.
Spolverizzate con zucchero a velo o granella di pistacchi.

Il latte nell'impasto puo' essere sostituito con del marsala.
L'ammoniaca usata in alternativa al lievito per dolci, fa si che questo biscotto si mantenga per molto tempo, anche per settimane, dando la possibilita' di prepararlo in largo anticipo.
I fichi secchi possono essere sostituiti con la marmellata di fichi fatta in casa.

sabato 5 dicembre 2009

Mamma... mi fai una torta da paura?


Non capivo inizialmente se la torta doveva proprio mettere paura o doveva essere semplicemente "bella da paura"!
Quando insieme, cominciammo a girovagare sul web alla ricerca di spunti e tema, lui, con il dito puntato sul monitor, disse:
"questa e' perfetta mamma... mette proprio paura!".
Effettivamente la torta era un po' inquietante... li' per li' pensai che l'effetto stupore ci sarebbe sicuramente stato e analizzando nell'insieme giunsi alla conclusione che qualcosa avrei potuto fare per renderlo felice!
Ma una cosa fondamentale in quel momento mi sfuggi':
Sotto la torta di Spiderman scelta ci stava chiaramente scritto:
Soggetto in plastica!!!

Qui non valeva più il mio motto:
Se c'e' riuscito qualcun' altro perché non dovrei farcela io?...
Cambiai per un attimo modo di pensare in:
Comunque vada sarà un successo! :)

Al contrario di quanto si possa pensare, lavorare un grosso pezzo di pasta zucchero non è per niente cosa facile.
Per il peso tutto tende a cambiare di forma e per l'umididita' di questi giorni, tutto tende ad asciugare molto lentamente.
Alla fine Spiderman pesava circa 500 gr, quell'incrocio di braccia mi ha fatto proprio disperare e la paura era che una volta tirato su e messo in verticale sulla torta si sarebbe accorciato di qualche centimetro per il peso.
Per fortuna e' filato tutto liscio tranne che per qualche giuntura evidente e qualche tratto nero tremolante sul vestito, dovuto ad un pennarello non efficentissimo.


Le ragnatele sono state realizzate disegnando su della carta forno con del cioccolato fondente fuso a bagnomaria.
Il cioccolato è stato fatto asciugare e fissato alla torta con della ghiaccia.

Soddisfatta del lavoro?
NO!
So che avrei potuto fare meglio.
Ma il mio cucciolo che ieri ha compiuto 8 anni era felicissimo e questo mi ha gratificata più di ogni altra cosa!

domenica 15 novembre 2009

Imitando Lorraine Mc Kay: Gli animali della fattoria


Da molto tempo tengo le foto di questi suoi animaletti conservati tra i preferiti e più le guardavo più cresceva la voglia di provare a farli uscire dalle mie mani.
E poi... a chi non suscitano tenerezza soltanto a guardarli?
Mi ero ripromessa di tirarli fuori alla prima occasione e quando mi si e' presentata non ho potuto fare a meno di provarci.
Certo che Lei è inimitabile, una delle grandi in materia, pagherei oro per seguire una sua lezione o per avere una sua critica, anche se negativa, visto che mi considero una sua allieva virtuale! :)
La sua forza sta nel fare trapelare un emozione ai soggetti che crea con semplici smorfie (che poi tanto semplici da riprodurre non sono... fidatevi!), forme semplici, lineari e pulite che caratterizzano il suo stile inconfondibile.
Non avendo step a disposizione su come fare questi soggetti, mi sono dedicata alla copiatura:
Con le foto davanti ho cercato di coglierne i particolari, le proporzioni, stando attentissima ai colori utilizzati.


Questo cake topper è destinato alla piccola Giorgia, sarà il mio regalo per il suo compleanno come per la sua sorellina l'anno scorso, a lei però tocco' questo
Princess castle cake topper

L'unico rammarico è di non essere riuscita, per motivi di lavoro, a confezionare direttamente la torta per il giorno del suo compleanno.
Il pensiero che il topper venga posizionato su una semplice torta di panna mi fa tribolare devo ammetterlo... ma prima o poi rifarò gli stessi soggetti, per vedere la tortina finita proprio come l'avrei voluta io ;)


Questa è la signora pecorella.
Il corpo (una piramide grande 2/3 rispetto alla testa) e stato ricoperto da palline di fondente bianco attaccate una per uno con l'aiuto di un pennellino bagnato.
Nelle mani di Donatella sarebbe stata lana/ghiaccia me lo sento... ma io non ho avuto il coraggio! :)


Per i maialini 2 semplici sferette attaccate anch' esse a due piccole piramidi.
Tutto è stato assemblato quando ogni pezzo era ormai asciutto, fatta eccezione per la zampe che devono seguire la linea del corpo, quindi alla fine.



Per la mucchina... beh qui e' richiesto un minimo di manualità:
bisogna pigiare un po' di qua... un po' di la per dare la forma al corpo.
Per le macchie ho usato del fondente nero (colore nero Wilton), ho pigiato con i polpastrelli delle piccole sferette rendendole sottilissime e le ho poi posizionate, sempre a colpi di polpastrello, sul corpo della mucca.

domenica 1 novembre 2009

Trilly cake topper


O Tinkerbell cake topper se vogliamo chiamarla con il suo vero nome.
Questa è la mia ultima creazione che mi ha tenuta, per settimane, incollata in cucina e china sul tavolo durante i ritagli di tempo.
E se vi dico che mi è stata chiesta da un professionista?

E se vi dicessi che il pasticcere che mi ha contattata, ha richiesto questo topper per la torta destinata al compleanno di sua figlia?
Aveva già avuto modo di conoscermi tempo fa: aveva montato il mio Maia cake topper preparato per la figlia di Laura... ed mi aveva mandato tramite lei i complimenti per il lavoro che avevo fatto.
Già la cosa mi lusingò a suo tempo.

Ma questa volta è stato lui personalmente a contattarmi, facendo una richiesta precisa... senza preamboli e premesse: dovevo fare Trilly dandomi completamente carta bianca su tutto.
Semplicemente Fantastico!
Lavoro assolutamente creativo, proprio come piace a me!

Per i figli si vuole sempre il meglio, pensavo, e lui ha contattato me... è cosi' che mi aiutavo psicologicamente mentre lavoravo la mia pasta di zucchero provando e riprovando al fine di avvicinirarmi alla perfezione, anche se impossibile!
E come tutte le volte la consegna è stata piena di stress, come un pittore che scopre al pubblico la sua tela, temendo la reazione di chi ha certe aspettative.
Paura, imbarazzo, emozione... proprio come quando si sostiene un esame.


Alla fine penso di non aver deluso nessuna aspettativa, dopo qualche minuto passato a confrontarci sulle varie tecniche decorative e in particolare sulla sugar art e sul fondente di zucchero, con tanto di piccoli segretucci svelatemi dal pasticcere su come farla in casa, sono andata via ma con prima una stretta di mano e con la promessa di un eventuale e futura collaborazione per delle torte decorate destinate a degli eventi un po' più particolari.
Una bellissima soddisfazione!

Comunque trillina è stato un osso duro... le difficoltà principali gli arti sottili, l'espressione del viso che cambiava subito distanziando o avvicinando di pochi millimetri gli occhi... o cambiando leggermente la forma del viso.




Per le ali avevo inizialmente pensato di usare l' isomalto ma non essendo esperta nel lavorarlo avevo paura del risultato e soprattutto non avei saputo come attaccarlo alle spalle di Trilly.
Poi un lampo di genio:
foglio di plastica trasparente sostenuto (di quelli che si usano per i lucidi) , decorata a mano con un pennino glitter argento.
Dopo aver tagliato le ali, ho fatto i ghirigori con il pennino brillante e fatte asciugare.
Tagliando le sagome ho lasciato delle alette che piegandole sono state inserite dietro il busto di Trilly ancora non completamente asciutto.




Oltre il topper ho preparato dei fiorellini che poi il pasticcere ha posizionato intorno la torta come a formare una grande ghirlanda di fiori.
A questo punto, come me, non potete che immaginare la torta finita!

giovedì 29 ottobre 2009

Derubata.. ma con rivincita indiretta!

Ormai tutti sono al corrente di quanto successo in questi giorni, se no leggete qui.
Ne hanno parlato in molti e si e' cercato di fare rumore affinché le voci di noi "poveri bloggers", e cosi' che ci considerano, potessero arrivare, cercando di far capire che anche noi meritiamo rispetto!
Nel nostro piccolo, qui, abbiamo sempre rispettato le regole, perché tutto questo sarà pure un gioco... ma in ogni gioco che si rispetta ESISTONO DELLE REGOLE, e chi le ha infrante in questo caso le conosce benissimo!
Anche se la posta in gioco è molto bassa vige la regola del rispetto altrui... leggi morali senza le quali finiremmo per vivere in una giungla e che valgo in questo contesto cosi' come nella vita di tutti i giorni!
Non tutti invece sanno che anche io sono direttamente implicata in questa storia, visto che come Paoletta sono stata "derubata" dal medesimo quotidiano Nazionale!
Purtroppo in questi giorni, degli impegni personali non mi hanno permesso di partecipare attivamente a tutte le iniziative e a tutte le discussioni che sono state aperte in merito a questa storia, vi ringrazio infinitamente per averci appoggiate e ringrazio tutti coloro che mi hanno mandato le segnalazioni riguardo la mia foto illecitamente pubblicata.
Nonostante il poco tempo a disposizione ho scritto tantissime mail , ad oggi pero' nessuna risposta.
Solo stasera apprendo che moralmente posso considerarmi vincente:
Grazie a Lei i nostri diritti sono stati fatti valere!
Ricordando che, nonostante questo sia un hobby, chiunque di noi puo' ritrovarsi un giorno a vedere qualcuno appropiarsi indebitamente di una foto personale, di un proprio ritratto, la foto del proprio figlio o del cane... pubblicate ingenuamente per condividere un pezzo della propria vita e delle proprie passioni.
Ancora peggio se le medesime foto vengono utilizzate a vostra insaputa a fini di lucro!

lunedì 19 ottobre 2009

Dal quaderno di Nonna Maria: I biscotti a latte


Qualche settimana fa girovagando sul web, alla ricerca di immagini su un dolce tipico siciliano, mi sono imbattuta su qualcosa che mi ha letteralmente rapita ed emozionata, facendomi rimane imbambolata d'avanti al monitor per almeno 20 minuti e riportandomi in un atmosfera magica che ha fatto riaffiorare nella mia mente ricordi che pensavo fossero ormai persi.
Una di quelle situazioni in cui ti rendi conto che le parole non sono sempre sufficienti a descrivere una cultura radicata come la mia, nonostante io mi sia sempre sforzata nei miei post a farne cogliere l' essenza.
Invece pagine ingiallite di un semplice quadernetto, poche righe e semplici parole che ti fanno immaginare la cucina di Nonna Maria, che te ne fanno quai sentire i profumi, il calore, l'amore per la famiglia e per le tradizioni.
Ricette elaborate da lei stessa, cosi' come si potrebbe far pesare l'appunto in alto " Va Bene", frutto forse di vari tentativi alla ricerca della perfezione, ricette passate dalle vicine di casa oppure rubate ad un artigiano pasticcere... da qui la scritta in alto "Bar" per attribuirne la potestà, chissà!
E poi termini che avevo quasi scordato cosi' come Farina di Maiorca... anche nei foglietti sparsi di mia madre, che risalgono all'inizio dl suo matrimonio, trovo la farina per dolci definita cosi'!
A quanto pare, mi sono documentata, veniva chiamata cosi' per tradizione, tanto che si trova spesso questo sinonimo in molte ricette siciliane, e indicava la farina di grano tenero che venendo coltivato abbondantemente dappertutto veniva utilizzato anche per la panificazione dalle classi meno abbienti.


Dopo aver realizzato che avevo appena trovato un tesoro, non stando nella pelle non ho potuto fare a meno di condividere questa scoperta con 2 persone a me care che sicuramente, conoscendole, avrebbero avuto la mia stessa reazione!

E con chi se non con Lei, la concretezza in persona... che sa apprezzare la genuinità delle persone, che non bada all'apparenza delle cose ma alla sostanza?
E con Lei, con la mia dolce tinuzza, che fa collezione di tamburelli e tarantelle popolari persona di forti valori morali e familiari?

Come hanno reagito loro a questa cosa?
Dopo dieci minuti Paoletta aveva già scritto al Maestro Raimondo Catania chiedendo l' autorizzazione a poter usare foto e ricette del quaderno della Signora Maria, che ringrazio sentitamente per averci autorizzate e per aver fatto questo straordinario lavoro, mentre Tina... aveva già scelto una ricetta da elaborare!



Questa è la ricetta dei buonissimi biscotti di nonna Maria che i miei bimbi hanno apprezzato e chiesto di rifare per il mattino.
Ingredienti
1 kg di farina 00
400 gr. di zucchero
200 gr. di sugna (strutto)
4 uova
15 gr. di ammoniaca o una busta di lievito Bertolini
250 gr. di latte

Impastare tutti gli ingredienti ottenendo un impasto morbido ma un pò appiccicoso.

Chiusi dentro una scatola ermetica sono come appena fatti anche se sono passati 10 giorni e si inzuppano nel latte meravigliosamente senza sfaldarsi troppo.


Per la formatura mi sono rifatta ai biscotti a latte che vendono nella mia zona aiutandomi con della farina messa sul piano e pennellando prima d'infornare con un tuorlo sbattuto con del latte.
Ovviamente quantità del latte per pennellare e durata della cottura tutto ad occhio... del resto Sono sicura che anche Lei avrebbe fatto cosi'!

giovedì 1 ottobre 2009

Cammeo cake


Uno stile assolutamente inglese per questa torta, destinata ad una persona speciale: la mia mamma!
Con pizzi e merletti personalmente non vado molto d'accordo... ma come avrei potuto confezionare, in alternativa, una torta che pur essendo semplice avesse potuto esprimere eleganza e ricordare qualcosa di molto prezioso?
Il progetto iniziale era tutt' altro ma non intendo svelarlo :)... poi, per una serie di fatti, tra cui il poco tempo a disposizione in queste ultime settimane, ho optato per una decorazione che potesse essere fatta al momento ma di grande effetto.

Tutto è nato qualche settimana fa, quando lei pubblica una delle sue fantastiche creazioni: questi cammei meravigliosi che mi lasciano incantata e che mi fanno pensare a quanto lei sia brava e senza esagerare degna di competere con grandi artisti inglesi che si dedicano a questo ramo della sugar-art.
Io mi sto avvicinando a questo genere soltanto adesso, sono proprio alle prime armi, quindi non posso far altro che contemplare le sue opere e spinta dalla curiosità provarci, senza avere troppe aspettattative.

Con tutta onestà vi posso dire: un lavoro pazzesco!
Difficilissimo e per chi mira alla perfezione quasi da stampa, spesso deludente per i risultati che sono sempre meno rispetto a quelli aspettati.

Per questo motivo ammiro Donatella ancora di più, lei e Beatrice rappresentano per me due maestre da cui ho tantissimo da imparare... il mio sogno è quello di ritrovarmi un giorno con loro, in una stessa stanza per condividere risate e chiacchiere mentre facciamo insieme un lavoro a 6 mani!

Tornando alla mia torta, questa volta niente schizzi e progetti su un foglio bianco prima d'iniziare, niente notti in bianco cercando di risolvere rebus su come fare stare in piedi una statuina, niente soggetti di zucchero messi ad asciugare sui vassoi che per settimane fanno parte dell'arredo in cucina!


Montaggio e decorazione in un unico giorno.
Semplici cornetti di carta, riempiti di ghiaccia, che scorrono sulla pasta di zucchero senza seguire uno schema preciso;
Quattro piccole piastrine e una più grande, fatte qualche giorno prima e messe ad asciugare per poi decorarle prima di attaccarle sulla torta;
La scelta di 2 tonalità di rosa che dovevano richiamare il passato... e poi lei
Rosey Sugar a cui mi sono ispirata per il modello.



E dopo questo ennesimo stress... tutte le volte mi sembra di affrontare un esame, inauguro ufficialmente la nuova stagione della pasta di zucchero.
Si ricomincia!

lunedì 21 settembre 2009

Ingredienti: zucchero, farina acqua e.... Sole!

Avete letto bene... Sole!
Lo stesso che asciuga sui canneti i frutti dell'estate per le conserve invernali, lo stesso che fa crescere le piante e sbocciare i fiori.



Questa è la storia di un anziana donna siciliana.
Il suo cortiletto, che ricorda l' aia di un tempo, è adornato da numerosi canneti su cui posano, disposti in maniera precisa e allineata... quasi maniacale, i frutti di un estate ormai passata.
"Conservare" l'abbondanza significa per lei non sprecare nulla ed impiegare il suo tempo, per poi ritrovare sulla tavola d'inverno i sapori del suo orto che ha amorevolmente curato durante l'estate.
Andarla a trovare è sempre un momento speciale... soprattutto per i miei bambini che tornano spesso a casa con un ovetto caldo tra le mani.
La guardo mentre imbottiglia le sue conserve di pomodoro e i miei occhi cadono sulla corona di fichi secchi, talmente bella da sembrare una collana preziosa e sulle formelle di mostarda di fichi d'india anch' esse messe a seccare.
In un angolo vedo un enorme vassoio con dei tocchetti bianchi coperti da velo... per quanto potessi dar sfogo alla fantasia mai avrei potuto immaginare di cosa potesse trattarsi.
Cosi' timidamente chiesi e l'anziana donna, sorridendo e asciugando le mani nel suo grembiule si dirisse dentro casa ed usci' fuori con una scatola di latta.
Apri' la scatola e dentro vidi qualcosa di molto familiare:
Biscotti!
Non capendo l'attinenza alla mia domanda ne presi uno e comincia a sgranocchiarlo.
Lei riprese il suo lavoro e con un sorriso come per dire... "Questi ragazzi di oggi!", disse:

- "I biscotti che mangi sono gli stessi che vedi stesi al sole".

I tradizionali biscotti Ossa di Morti sono biscotti fatti seccare al sole?
Capite bene che non potevo andar via senza estorcere la ricetta, troppo particolare troppo strana!

OSSA DI MORTO
Le ossa dei morti sono dei dolcetti che qui in Sicilia insieme alla rame di Napoli e ai toto' si comprano e regalano durante il periodo della commemorazione dei defunti.
A dire il vero dall'inizio di ottobre si trovano nei forni e dentro le pasticceria ed e' molto facile tornare a casa con un sacchettino pieno di biscottini da sgranocchiare magari d'avanti alla tv proprio come per i pop- corn!
Molto dolci, speziati e croccanti hanno qualcosa che ricorda il torrone... con sopra questo guscio vuoto bianco che quando si addenta si frantuma come vetro.
Non è quindi un caso che girovagando sul web ho spesso trovato ricette che prevedevano meringa e mandorle... ma nella ricettina della vecchina di tutto questo nemmeno l'ombra!


INGREDIENTI
1.200 kg di zucchero
1 kg di farina 00
300 ml d'acqua
un cucchiaino di cannella
un cucchiaino di chiodi di garofano tritati finemente
( io ho dimezzato gli ingredienti impastando 500 gr. di farina)

PROCEDIMENTO
In un pentolino portare quasi a bollore l'acqua spegnere la fiamma e mettere dentro lo zucchero mischiando con un cucchiaio (non otterrete un vero e proprio sciroppo visto che lo zucchero sarà molto di più rispetto all'acqua).
Impastare la farina e le spezie con l'acqua e lo zucchero fino ad ottenere un impasto liscio ma ben sodo.
Sul piano infarinato formate un filoncino e tagliate a tocchetti di circa 3 cm o la forma che più vi piace considerando che questa verra' mantenuta durante la cottura.
Io ho decorato ogni tocchetto imprimendo la forma di una forchetta.


A questo punto posizionarli su un vassoio coperto da carta forno e far asciugare al sole per almeno 3 giorni coprendo con del velo.
Non dovrete mai girarli.
Infornare a 180 c' su carta forno, distanziando bene tra loro, fin quando vedrete uscire dalla base del biscotto lo zucchero sciolto che tenderà a caramellarsi.
I biscotti si staccheranno facilmente quando saranno freddi.

Perché succede questa magia?
La vecchietta non mi ha spiegato ma per logica mi sembra di aver capito che il sole colpendo i biscotti asciughi quasi pietrificando la superficie mentre la base a contatto con la carta forno anche il terzo giorno risulta essere ancora umida.
Durante la cottura lo zucchero tende a sciogliersi e trova come unica via di fuga la base del biscotto lasciando questo scheletro di farina praticamente intatto.
Come risultato un guscio bianco vuoto fortemente aromatizzato alla cannella su una base caramellata che nell'insieme risulta davvero piacevole.

Quindi la meringa su base mandorlata un mito da sfatare o semplicemente ricetta revisionata di qualcosa che all'origine era ben altro?
Una cosa è certa il sapore e la consistenza è proprio quella dei biscottini che ho sempre mangiato, il guscio sopra non mi è mai sembrato una meringa e la base caramellata che si attacca ai denti può davvero trarre in inganno dando l'impressione di star mangiando un biscotto a base di mandorle!

giovedì 10 settembre 2009

Pastine di pistacchio

Il pistacchio di Bronte è considerato da sempre l'oro verde della mia terra.
Un frutto dal sapore e dal colore universalmente riconosciuti come unici e particolari, adattabilissimo a qualsiasi preparazione in cucina e in pasticceria, rappresenta una delle maggior risorse del nostro paese e soprattutto di questa cittadina etnea, conosciuta oggi in tutto il mondo per la produzione del suo oro verde.
E ovvio che se dico la parola "PISTACCHIO" la prima cosa che viene in mente a tutti è il gelato!
In tutte le pasticcerie d' Italia e non solo è possibile degustarne uno, ma per chi come me vive alle pendici dell'etnea la sola parola fa venire in mente ben altro:
arancini fumanti e rustici alla crema di pistacchi, involtini di carne ripieni con crema al formaggio e pistacchi, salsicce, pizze... pasta e risotti in cui questo frutto viene spesso abbinato ad altri prodotti italiani D.O.C che fanno di ogni piatto qualcosa di veramente raffinato.
Giusto per rendere l'idea vi invito a visitare un sito a cui sono molto affezionata:

www.bronteinsieme.it

Qui oltre la storia troverete tantissime ricette e vi sembrerà di respirare per un attimo l'aria siciliana; molte dritte su come riconoscerlo e sul come evitare di pagare a caro prezzo un pistacchio spacciato per Italiano ma proveniente da paesi asiatici o dall'america...anche se alla fine il colore non vi farà esitare un istante:
solo la terra vulcanica, su cui viene coltivato, riesce a conferire il suo verde inconfondibile!

Prendendo spunto dal sito citato, vi propongo un classico della nostra pasticceria che, insieme alle paste di mandorla, rappresenta il "dolcetto" siciliano per eccellenza.

PASTINE DI PISTACCHIO

Ingresienti
500 gr. di pistacchi
500 gr. di zucchero
25 gr. di miele
albumi q. b.
scorza di un limone grattuggiata
un pizzico di cannella
2 chiodi di garofano sminuzzati finemente

Procedimento
Pestare o frullare i pistacchi con tutta la pelle insieme allo zucchero.
Aromatizzare con la scorza di limone, la cannella, i chiodi di garofano e impastare con le chiare d'uovo per quanto ne richiede la pasta, che dev' essere morbida ma della giusta consistenza (io ne ho usate soltanto 2 grandi perché ho modificato la ricetta aggiungendo del miele).

Spolverizzare il piano con dello zucchero a velo e ricavare filoncini sottili di pasta che taglierete in bastoncini di circa 4 cm.
Arrotolare i bastoncini cosi' ottenuti su pistacchi tritati grossolanamente in modo che si attacchino in maniera casuale sulla superficie.
Infornare su una placca rivestita da carta forno a 180 c' per circa 10-12 minuti.

venerdì 14 agosto 2009

Milan cookies mania


Dopo la pubblicazione su della ricetta del pasticcere Gale Gand su Food Network website, tra i bloggers statunitensi e non solo, scoppia la milan cookies mania!
Basta aprire qualche blog d'oltreoceano per rendersi conto, che insieme ai Mallomars
e' ormai diventata una ricetta cult.

Incuriosita da questo biscottino, che fa riferimento a qualcosa di tipicamente Italiano, mi sono soffermata sull'argomento facendo qualche ricerca in merito e domandandomi se esista davvero una specialità milanese a cui questa ricetta si ispira e di cui ignoravo l'esistenza fino a questo momento.

Inizialmente guardando la forma mi sono chiesta:
Che siano un fax- simile dei Famosi Pavesini o biscotti di Novara?
Ma a quanto pare in America esistono in commercio biscottini farciti il cui nome commerciale è proprio Milan cookies distribuiti dalla Pepperidge farme e con questa ricetta l'intento dei consumatori, è quello di riprodurre in casa questi dolcetti confezionati, cosi' come noi italiani siamo spesso spinti a cercare quelle ricette che ci permettano di preparare in casa, in maniera più rassomigliante possibile, merendine o biscotti di determinate marche.
Dalle varietà prodotte, tra cui quelli farciti con crema alla menta, comincio a capire che d' italiano questi dolci abbiano soltanto il nome!

Curiosa come sono, confronto la ricetta con i su detti biscotti lombardi:
Le differenze sostanziali sono la completa assenza di tuorli nell'impasto e la presenza, come d'abitudine Americana, di burro che nei loro dolci non può certo mancare.

Spinta dalla mia innata attrazione verso tutto ciò che sa di novità e assecondando la mia voglia sfrenata di pasticciare, messa a bada dal clima vacanziero, decido di provarci.

Questa è la ricetta di con le conversioni apportate.

Milan cookies


Ingredienti
170 gr. di burro ammorbidito
310 gr. di zucchero a velo
6 albumi
2 cucchiaini di estratto di vaniglia (io ho usato vanillina)
2 cucchiaini di estratto di limone (io ho usato la scorza di un limone grattugiata)
190 gr. di farina

Per la farcitura:
Ho preparato una ganache al cioccolato fondente50%
rapporto cioccolato panna
1:1


Procedimento
Lavorare con lo sbattitore il burro ammorbidito con lo zucchero, la vaniglia e la scorza di limone fino ad ottenere una crema soffice.
Unire pian piano gli albumi e continuare a mischiare fino ad ottenere una crema bianca e ben amalgamata.
Rivestire una lastra con della carta forno.
Con l'aiuto di una bocchetta piatta formare i biscottini disegnando degli ovali ben distanziati tra di loro.
Cuocere in forno preriscaldato a 250 c' per circa 5/8 minuti.
Quando i biscottini cominciano a colorarsi lungo i margini saranno pronti.


Mentre li mangiavo, con il vassoio quasi vuoto d'avanti, pensavo al sapore vagamente simile a quello dei Pavesini, nonostante la consistenza fosse un pò diversa avevano un gusto familiare... pensandoci un attimo ebbi l' illuminazione:
-"Assomigliano alle lingue di gatto..."
Ma sono le lingue di gatto!

Più di zucchero nell'impasto è l'unica differenza che rende il biscotto più meringato e meno "biscottato" ma il sapore è praticamente uguale.

Consiglio di provarli, sono molto buoni.
Una felice soluzione per chi deve consumare degli albumi o della crema avanzata da un precedente dolcetto.
Dopo averli farciti e messi in frigo si sciolgono in bocca tanto sono morbidi!


E dopo questa parentesi tra i fornelli, auguro buone ferie a tutti coloro che come me devono ancora andare in vacanza, Pierre Hemè e La Maison du chocolat mi stanno aspettando!

BUONE VACANZE

domenica 2 agosto 2009

Latte di mandorla


Il latte di mandorla è uno dei prodotti agroalimentari tipicamente italiano.
Buonissimo e dal sapore inconfondibile rappresenta, per noi meridionali, la bibita estiva per eccellenza!
Servito ghiacciato costituisce una bibita dissetantissima, a colazione, magari macchiato con del caffè, un'alternativa golosa e fresca al classico cappuccino.

Spesso viene sottovalutato come una validissimo sostituto del latte, ideale per chi ha delle intolleranze al lattosio per via del suo ricco valore energetico e nutrizionale:
ricco di acidi grassi polinsaturi, calcio, magnesio, fibre e vitamine, sostanze antiossidanti estremamente utili per la prevenzione cardiovascolare.
Quindi oltre ad essere buonissimo, fa bene anche alla salute!

La mia nonna come sempre la sapeva lunga!
Le merende che lei preparava a noi nipoti durante gli afosi pomeriggi d'estate erano proprio biccheroni di latte di mandorla accompagnati da tozzetti di pane raffermo, rigorosamente preparato in casa.
Pezzi di pane tagliati in maniera precisa e messi in fila, sistemati su di un vassioietto coperto da un tovagliolo bianco, belli da vedere ed invitanti quanto i più bei biscotti glassati da inzuppare!
Il sapore di quel pane zuppo di latte di mandorla lo ricordo ancora, così come i nostri musetti gocciolanti... impossibile dimenticarlo!
Non penso che mia nonna conoscesse bene le proprietà nutrizionali delle mandorle, ma aveva cresciuto bene una famiglia numerosa con pochi soldi a disposizione, con ciò che passava il convento e come tutte le nonne, sapeva cosa fosse giusto o sbagliato senza chiedersi troppi perché!
Non sapeva che in quella merenda apparentemente povera ci stava dentro tutto ciò che oggi noi ricerchiamo per i nostri bambini: alimenti sani, biologici e privi di conservanti!

Oggi è facile degustare un bicchiere di latte di mandorla anche se non siete Pugliesi, Campani, Calabresi o Siciliani:
Basta andare al supermercato e comprare uno di quei brick pronti da aprire e versare o uno di quei panetti da sciogliere nell'acqua.
Un consiglio: se lo avete assaggiato preparandolo con uno di quegli sciroppi con cui si preparano i classici bibitoni estivi e non vi è piaciuto, sappiate che quelli non ricordano minimamente il sapore dell' originale.

Se invece volete prepararlo in casa potete avvalervi di 2 metodi ma la cosa fondamentale, in entrambi i casi, è usare delle mandorle fresche a cui avrete tolto la pellicina o in alternativa mandorle secche ma sbollentate per qualche minuto per farle rinvenire e togliere facilmente la pelle.

Infusione a freddo
Si tritano o ancora meglio si pestano le mandorle finemente e si raccolgono in un canovaccio a trama fine insieme a dello zucchero.
Solitamente nelle proporzioni 2/3 di mandorle e 1/3 di zucchero.
Il canovaccio si mette in infusione dentro dell'acqua fredda per circa 6 ore e si strizza bene in modo da farne uscire il succo.
L'infuso cosi' ottenuto va poi messo in bottiglia e diluito con altra acqua secondo i vostri gusti.

La pasta di mandorla
Da non confondersi con il marzapane o pasta reale vista la completa assenza di albume nell'impasto o con le paste di mandorla, cioè i tipici biscottini da forno.
Questo è il metodo che più preferisco per preparare in maniera più pratica e veloce un buon latte di mandorla... e non solo!


Per un panetto di 1 kg di pasta di mandorla
( 4 litri di latte di mandorla)

500 gr. di mandorle pelate fresche ( se secche e con la buccia prima sbollentate)
500 gr. di zucchero
2 mandorle amare

Mettere nel mix le mandorle e frullatele finemente fino a ridurle in polvere.
Aggiungere pian piano lo zucchero, fino ad attenere una pasta molto dura (solo se la pasta risulta difficile da lavorare, aggiungere un cucchiaio di acqua naturale o di fiori d'arancio).
Lavoratela per circa 15 mnuti sul piano spolverizzato di zucchero a velo fino ad ottenere un panetto liscio ed omogeneo.

Il panetto così ottenuto e avvolto nella pellicola si mantiene in frigorifero per settimane.
Per preparare un litro di latte di mandorla basta tagliarne una grossa fetta, 250 gr. circa e scioglierlo in una ciotola con l'acqua con l'aiuto di una forchetta.
Allungare con altra acqua o aumentare la quantità di pasta secondo i vostri gusti.
Prima di passarlo dentro la bottiglia potete filtrare, anche se io preferisco non farlo, e agitare semplicemente la bottiglia prima di consumarlo.

Con questa stessa pasta è possibile preparare la granita di mandorle o il famoso bianco mangiare alle mandorle o gelo.

martedì 28 luglio 2009

Linguine alla crema di zucchine



E con gran piacere partecipo a questo giochino estivo, che mi permette di riprendere a pasticciare dopo un periodo lavorativo particolarmente stressante!

Come consentito dal gioco ho apportato delle modifiche alla ricetta, ho aggiunto degli ingredienti facendola diventare un piatto unico dai colori e profumi tipicamente mediterranei.

LINGUINE ALLA CREMA DI ZUCCHINE
con gamberetti, pistacchio e pomodori datterini




Zucchine e gamberetti sono un classico, ma l'idea di non mischiare tutti gli ingredienti insieme ma impiattare separando la pasta dal pesce, mi sembrava molto divertente e la maniera per far venire fuori una foto che potesse risaltare la pasta di Paoletta, che in fondo aveva chiesto una foto delle sue linguine non d'inventare una ricetta.




Queste le modifiche apportate:

1) Ho sostituito le mandorle alla crema con uguale quantità di pistacchi pestati con il mortaio;

2) In una padella con dell'olio d'oliva ho dorato uno spicchio d'aglio schiacciato, ho aggiunto
500 gr. di gamberetti sgusciati lasciandone 4 con il guscio per poi impiattare.
Dopo qualche minuto ho aggiunto i pomodorini tagliati a metà, ho salato pepato e continuato la cottura per qualche minuto a fiamma vivace, continuando a spadellare .
Ho adagiato un cucchiaio di pomodorini e gamberetti al centro di ogni piatto su cui ho sistemato le linguine con la crema di zucchine.
Ho spolverizzato con il pistacchio tritato.

Buonissima la pasta e bellissima iniziativa!
In questi giorni mi sono divertita tantissimo!
Preparando un piatto di pasta?
direte voi....

Quando lessi il post di Paoletta, quella mattina, in automatico alzai la cornetta e composi il numero della mia complice ormai in tutto…

Sapevo che la risposta alla mia voce sarebbe stata una grande risata, di quelle che partono dal cuore e che solo la mia dolce Tinuccia riesce a trasmettere con la sua dolcezza e spontaneità!

Sapevo che ciò che stavo per fare sarebbe stato un input per dare un po’ di pepe alle nostre prossime giornate, sapevo che il mio gioco sarebbe stato accolto da lei con grande entusiasmo perchè, se io vengo considerata una grande trascinatrice, lei è una di quelle persone che si lasciano travolgere dall’allegria finendo per travolgere gli altri!

Tutto nasce cosi’.. da una semplice telefonata, e dalla mia tenera vocina che invece di dire…
-“Pronto Tinuccia?”
irrompe dicendo….
-" So che stai pensando alle modifiche da fare alla pasta di Paoletta!!! Le mie non te le dirò mai!!!
Trema!"

Scoppia a ridere come una matta dandomi della folle!
Da quel momento è stata guerra!
Non avete idea sui dispetti che ci siamo fatte in questi giorni… e quante risate!:)

Questa cosa mi ha riportato un po’ indietro, al tempo dei bagel e della pizza romana, alle occasioni che mi ha permesso di conoscere bene 2 persone stupende come Tina e Paoletta.
Grazie Paoletta per quest’iniziativa, ancora una volta ci hai permesso di staccare un pò dalla vita e dai pensieri di tutti i giorni facendoci divertire in maniera sana, forse un po’ infantile ma senza togliere niente a nessuno!

Alla fine, oltre il divertimento, ho guadagnato un buon piatto di pasta e se batterò Tina una fornitura di mustaccioli per un anno!:)

lunedì 13 luglio 2009

Wedding cake topper


Per la prima volta un topper per un occasione importante!
Che emozione.. e che responsabilità!
Dovete sapere, se non vi fosse mai capitato d' imbattervi in queste accattivanti statuette, che ogni autore ha un proprio stile e che il massimo, per chi si cimenta in questi lavori, è l'essere riconosciuto da piccoli particolari, al punto che chi desidera un topper personalizzato si rivolge ad una persona in particolare perché il suoi sposini devono avere uno stile ben preciso!

Vi invito a guardare i lavori i di totallytoppers e Ivi's per avere un idea su ciò che vi ho detto.

La parola Stile è davvero una parola grande.
Essere riconosciuti per il proprio, rappresenta un vero traguardo ed una vera ambizione!
Questo non è una cosa che si acquisisce ma che si possiede, dato dalla propria personalità, unica e irripetibile; caretterizzato dalla combinazione di tratti, attegiamenti e talento che, a parità di capacità, due persone possono esercitare in maniera diversa, determinando il proprio stile personale!

Proprio su questo cerco di lavorare da qualche tempo e proprio questo mi mette in crisi ultimamente facendomi diventare estremamente critica e facendomi valutare i miei punti di forza e di debolezza.

Cosi' nasce il mio topper e cosi' mi andava di descrivere questo mio ultimo lavoro, parlando del mio stato d'animo e di ciò che mi è passato per la testa quando ho cominciato a dar forma al pezzo di zucchero!

Una cosa che ho ormai capito, dopo aver fatto torte su temi disparati, è che adoro le miniature e la rappresentazione del "vero"!
Mi piace giocare con i particolari, adoro "copiare" cosi' come chi è predisposto a fare ritratti.
Ciò non significa che mi riesca bene, ma almeno la cosa mi diverte!

I miei sposini dovevano essere "veri", certi particolari dovevano far ricordare gli sposi a cui erano destinati, che per altro conosco bene, tanto che mi ero fatta descrivere da ognuno di loro l'abito che avrebbero indossato quel giorno :)
Dovevano essere divertenti... non tanto per la posa ma per i loro tratti!
Qui l'idea!
Sposi moderni, un po' scanzonati... una sposa sexy, dai tratti e dalle forme marcate:
zigomi, labbra e decoltè che fanno chiedere a chi guarda:
-" sarà tutto vero?"
No!
Qui era davvero tutto finto: niente silicone, tutto zucchero! :D


Anche se il risultato finale non mi ha soddisfatto pienamente mi sono divertita tantissimo, sono convinta che la prossima volta andrà ancora meglio.
Partecipando a questo matrimonio, la cosa ancora più divertente è stata sentire i commenti degli altri ospiti vedendo le statuette, ho avuto la possibilità di mischiarmi tra loro utilizzando la mia digitale e passando inosservata, approfittando della confusione mentre anch'essi scattavano qualche foto agli sposini di zucchero!


Ho pure partecipato alle loro discussioni in merito, facendo finta di nulla e rispondendo mentre si rivolgevano a me:
-"Si sono davvero carini...chissà chi li ha fatti!" :D